- Villa Taranto: il sogno botanico del Capitano McEacharn diventato realtà
- Villa San Remigio: dove l’amore ha creato il giardino dei sogni
- Villa Giulia: eleganza neoclassica e tradizione della camelia
- Le altre perle del patrimonio botanico verbanese
- Itinerari da sogno tra botanica, storia e paesaggio
- Conclusione: un patrimonio botanico che supera ogni aspettativa
Il Lago Maggiore custodisce uno dei tesori botanici più straordinari d’Europa: le ville storiche di Verbania, dove giardini secolari raccontano storie di passione, arte e natura che continuano ad emozionare milioni di visitatori ogni anno. Villa Taranto con i suoi 20.000 esemplari botanici unici, Villa San Remigio con i suoi giardini dell’anima e Villa Giulia con la sua eleganza neoclassica trasformano il promontorio della Castagnola in un museo botanico a cielo aperto senza eguali al mondo.
Questo patrimonio straordinario nasce dalla visione di mecenati illuminati che, tra ‘800 e ‘900, hanno saputo trasformare le sponde del lago in laboratori botanici internazionali. Il Capitano Neil McEacharn creò a Villa Taranto il giardino botanico più importante d’Europa, mentre i Marchesi Della Valle di Casanova realizzarono a Villa San Remigio il “giardino del sogno” che ospitò artisti come D’Annunzio e Boccioni. Oggi questi capolavori offrono un’esperienza immersiva unica, dove storia dell’arte, botanica e paesaggio si fondono creando un’atmosfera magica che conquista turisti da tutto il mondo.
La posizione privilegiata di Verbania, con il clima mite del lago che permette la coltivazione di specie tropicali accanto a essenze alpine, rende possibile questo miracolo botanico. Dalle fioriture primaverili di un milione di tulipani alle dalie autunnali, dalla Victoria cruziana alle collezioni di rododendri centenari, ogni stagione regala emozioni diverse e irripetibili.
Villa Taranto: il sogno botanico del Capitano McEacharn diventato realtà
La storia di Villa Taranto inizia nel 1931 con un colpo di fulmine. Il Capitano Neil Boyd McEacharn, aristocratico scozzese e appassionato botanico, viaggiando in Orient Express da Venezia a Londra, lesse sul Times l’annuncio di vendita della villa “La Crocetta”. Quella lettura cambió per sempre il destino di 16 ettari sul promontorio della Castagnola.
McEacharn acquistò immediatamente la proprietà e la ribattezzò “Taranto” in onore dell’antenato Étienne Jacques Joseph Alexandre MacDonald, Duca di Taranto per nomina napoleonica. La trasformazione fu titanica: abbatté oltre 2.000 alberi, creò 8 km di tubature per l’irrigazione pompando acqua direttamente dal lago, realizzò la famosa “Valletta” con scavi monumentali e progettò un sistema di giardini terrazzati che sfruttava ogni microclima del territorio.
La collaborazione con Henry Cocker, giardiniere inglese di straordinaria competenza, fu essenziale per realizzare questa visione. Dal 1934 al 1940 lavorarono instancabilmente per creare quello che oggi è riconosciuto come uno dei giardini botanici più importanti del mondo, con 20.000 varietà e specie di particolare valenza scientifica.
Le meraviglie botaniche che non troverete altrove
Villa Taranto custodisce tesori botanici unici che rappresentano primati europei di coltivazione e conservazione. La Victoria cruziana, ninfea gigante del Paraguay-Argentina, produce foglie di 2 metri di diametro capaci di sostenere 10 kg di peso: uno spettacolo che si può ammirare solo qui in Italia da giugno a ottobre nelle serre tropicali.
La Metasequoia glyptostroboides racconta una storia affascinante: questa conifera a foglia caduca era creduta estinta fino al 1941, quando fu riscoperta in Cina. Gli esemplari di Villa Taranto, donati dal Principe Borromeo nel 1949-1950, sono tra i primi arrivati in Europa. L’Emmenopterys henryi ha regalato la sua prima fioritura europea proprio qui nel 1971, mentre la Davidia involucrata (l’albero dei fazzoletti) fu piantata nel 1935 e successivamente dall’Infante di Spagna nel 1938.
Le 450 piante di camelie, gli 800 esemplari di rododendri (alcuni risalenti agli anni ’30) e le 300+ varietà di dalie nel celebre Labirinto creano un caleidoscopio di colori e profumi che cambia volto ad ogni stagione. La collezione scientifica comprende anche l’Herbarium Britannicum con 43 teche di flora spontanea britannica, testimonianza dell’approccio scientifico che caratterizza questo giardino fin dalle origini.

Il calendario delle emozioni: quando ogni visita è unica
La primavera a Villa Taranto è pura magia: da marzo a maggio oltre un milione di tulipani in 300+ varietà trasforma il celebre Labirinto in un arcobaleno profumato. Le varietà pregiate come Carnaval de Nice, Ballerina e Vincent van Gogh accompagnate da giacinti, muscari e narcisi creano composizioni cromatiche mozzafiato. Contemporaneamente le camelie japoniche esplodono in fioriture spettacolari mentre magnolie e azalee dipingono il paesaggio di rosa e bianco.
L’estate porta i “Fiori d’Acqua”: la Victoria cruziana domina le serre tropicali con le sue foglie gigantesche, mentre ninfee tropicali e fiori di loto colorano le quattro vasche specializzate. È il momento perfetto per ammirare il Giardino Verticale e scoprire le meraviglie del Bosco dei Rododendri con esemplari centenari di specie rare provenienti da tutto il mondo.
L’autunno regala il spettacolo delle dalie: da agosto a ottobre 350 varietà diverse con 1.700 piante trasformano il labirinto in un’esplosione di forme e colori. Dalle Dalie Decorative con fiori di 25 cm di diametro alle microscopiche Dalie Pompon come la Butter Cup, lo spettacolo è indimenticabile. Il fall foliage di aceri, castagni e querce completa il quadro con tonalità che vanno dal giallo al viola.
Informazioni pratiche per una visita perfetta
Villa Taranto è aperta dal 17 marzo al 2 novembre 2025 con orari che variano stagionalmente: 9:00-18:00 nel periodo principale, con aperture serali estive fino alle 20:45 nei weekend da giugno ad agosto. I biglietti costano €13 per gli adulti e €7 per i giovani 11-25 anni, mentre i bambini fino a 10 anni entrano gratuitamente.
Il parcheggio è gratuito e la fermata della navigazione lago si trova proprio davanti all’ingresso, rendendo la villa facilmente raggiungibile anche senza auto. La durata consigliata della visita è 2-3 ore per percorrere tutti i 7 km di viali disponibili.
Prenotazione online obbligatoria per i residenti della Provincia VCO che possono accedere gratuitamente la prima domenica del mese, mentre le persone con disabilità entrano sempre gratuitamente con accompagnatore.
Villa San Remigio: dove l’amore ha creato il giardino dei sogni
“Qui, dove l’infanzia ci unì, noi Silvio e Sofia Della Valle di Casanova, sposati, creammo questo giardino per compiere il nostro sognato sogno adolescente”. Questa targa all’ingresso di Villa San Remigio racconta una delle storie d’amore più romantiche del Lago Maggiore.
Il Marchese Silvio della Valle di Casanova, poeta e musicista napoletano, e Sophie Browne, pittrice irlandese, cugini primi cresciuti insieme, trasformarono tra il 1897 e il 1916 un semplice chalet svizzero nella villa barocca che divenne salotto artistico internazionale. L’architetto Pompeo Azari realizzò la loro visione: una dimora che si integrava perfettamente con 8 ettari di giardini “a stanze” dove ogni ambiente rappresentava uno stato d’animo diverso.
Gabriele D’Annunzio, Umberto Boccioni, Ferruccio Busoni, Clara Wieck Schumann e Wilhelm Kempff furono solo alcuni degli ospiti illustri che trovarono qui ispirazione. Il celebre ritratto di Busoni dipinto da Boccioni proprio nel giardino della villa (1916) testimonia l’atmosfera creativa che si respirava in questo luogo magico.
I giardini dell’anima che raccontano emozioni
La genialità di Villa San Remigio sta nella concezione dei “giardini dell’anima”: ogni spazio è progettato per evocare sentimenti specifici attraverso colori, profumi e disposizione delle piante. Il Giardino della Gioia esplode di colori vivaci, mentre il Giardino della Tristezza crea atmosfere ombrose di dolce malinconia. Il Giardino dei Ricordi evoca nostalgia del passato, il Giardino dei Sospiri invita alla fusione spirituale con l’ambiente.
L’Hortus Conclusus accanto alla chiesetta romanica di San Remigio (XII secolo) crea un’atmosfera di meditazione intima che contrasta magnificamente con i panorami aperti verso il lago e le Alpi. Trenta giardinieri lavorarono dal 1910 al 1916 per modellare questi terrazzamenti che si snodano per 300 metri sulla riva, creando un collegamento naturale con i giardini di Villa Taranto.
Una perla in attesa di risplendere nuovamente
Attualmente Villa San Remigio, proprietà della Regione Piemonte dal 1977, ospita uffici provinciali mentre i giardini sono in fase di restauro dopo i danni del tornado del 2012. La villa non è visitabile internamente, ma è possibile celebrare matrimoni civili in questa location da sogno (€700 nei giorni feriali, €800 nel weekend).
Il progetto futuro prevede la trasformazione in centro di eccellenza per botanica e paesaggistica, con focus sulla documentazione dei giardini storici del Lago Maggiore. Quando i restauri saranno completati, i visitatori potranno nuovamente passeggiare nei giardini dove D’Annunzio trovava ispirazione e Boccioni dipingeva i suoi capolavori.
Villa Giulia: eleganza neoclassica e tradizione della camelia
La Villa Giulia di Pallanza racconta la storia imprenditoriale italiana attraverso la saga della famiglia Branca. Costruita nel 1847 da Bernardino Branca, inventore del Fernet Branca, fu dedicata dal figlio Giuseppe alla moglie Giulia nel 1880, quando divenne l’elegante dimora neoclassica che ammiriamo oggi.
L’architettura ispirata al Palazzo Strozzi di Firenze si fonde con elementi pompeiani sulla facciata verso il lago: colonne in granito rosa di Baveno, capitelli in marmo di Carrara e decorazioni Liberty aggiunte nel primo Novecento creano un insieme armonioso che rappresenta il meglio dell’architettura residenziale dell’epoca.
Il regno delle camelie e dei giardini storici
Il parco di Villa Giulia è un giardino all’inglese che custodisce esemplari botanici centenari: paulownie, magnolie secolari, la straordinaria collezione di camelie e rododendri che esplode in colori spettacolari tra marzo e aprile. Gli alberi di arancio e mandarino centenari, il cinnamomum camphora e le grotte artificiali (eliminate negli anni ’60) testimoniano la ricchezza botanica di questa proprietà.
La Mostra della Camelia che si tiene ogni primavera presenta oltre 200 varietà in un’esplosione di colori che va dal bianco puro al rosso intenso, passando per tutte le sfumature del rosa. Le visite guidate ai giardini privati della zona e i tour in motoscafo (€12 adulti, €5 bambini) permettono di scoprire tesori nascosti normalmente inaccessibili al pubblico.
Oggi Villa Giulia, proprietà del Comune di Verbania, ospita mostre d’arte contemporanea, concerti e eventi culturali nel parco aperto gratuitamente al pubblico tutti i giorni 9:00-17:00. La darsena storica originariamente progettata per battelli a vapore ricorda l’epoca d’oro del turismo lacustre ottocentesco.
Le altre perle del patrimonio botanico verbanese
Villa Maioni rappresenta la testimonianza della villeggiatura moderna con la sua architettura neo-barocca del 1925. Oggi sede della Biblioteca Civica “Pietro Ceretti”, custodisce nei suoi 30.000 mq di parco un progetto ambizioso: il campo catalogo con 57 cultivar di camelie autunno-invernali sviluppato dall’Università di Torino. Il progetto futuro prevede la “Biblioteca della Camelia” con oltre 600 cultivar mondiali, destinata a diventare un centro di riferimento internazionale.
Villa Bernocchi a Premeno racconta invece la storia dell’industria tessile lombarda attraverso la dinastia dei Cotonifici Bernocchi di Legnano. La villa primo Novecento, circondata da 60.000 mq di parco monumentale a 800 metri di altitudine, offre panorami mozzafiato sul Lago Maggiore ed è diventata centro eventi culturali e “piazza verde” per il territorio.
Itinerari da sogno tra botanica, storia e paesaggio
Un giorno perfetto a Verbania inizia la mattina a Villa Taranto (2-3 ore per la visita completa), prosegue nel pomeriggio a Villa Giulia con passeggiata sul lungolago di Pallanza, per concludersi con una cena vista lago in uno dei ristoranti tipici che servono specialità come risotto al pesce persico e lavarello.
Un weekend botanico completo abbina alle ville di Verbania le Isole Borromee: Isola Bella con il palazzo barocco e i giardini terrazzati, Isola Madre con il paradiso botanico inglese dove pavoni bianchi passeggiano tra magnolie giganti e collezioni di piante esotiche. I biglietti combinati e i frequenti collegamenti con la navigazione lago rendono l’esperienza fluida e memorabile.
La primavera a Verbania merita un itinerario dedicato alle fioriture: dalle camelie di Villa Giulia ai tulipani di Villa Taranto, dalle azalee delle Isole Borromee alle magnolie di Villa Maioni. Ogni location offre spettacoli diversi e complementari che si susseguono da marzo a maggio in un crescendo di colori e profumi.
Consigli pratici per un’esperienza indimenticabile
Raggiungere Verbania è semplice: autostrada A26 uscita Baveno/Stresa (11 km), treno fino a Verbania-Pallanza con bus di collegamento, o direttamente con la navigazione lago che collega tutte le principali località. I parcheggi gratuiti a Villa Taranto e nelle vicinanze di Villa Giulia eliminano ogni preoccupazione logistica.
I periodi migliori dipendono dalle preferenze: primavera per le fioriture spettacolari (ma maggiore affluenza), estate per orari estesi e clima perfetto, autunno per colori unici e minori folle. L’accessibilità per persone con disabilità è garantita con rampe, percorsi dedicati e ingressi gratuiti.
Per gli appassionati di fotografia, ogni villa offre opportunità uniche: il Labirinto delle Dalie per macro spettacolari, i terrazzamenti di Villa Taranto per panoramiche mozzafiato, la facciata gialla di Villa Giulia per scatti architettonici iconici. Golden hour al tramonto regala le luci più suggestive per immortalare questi capolavori.
Conclusione: un patrimonio botanico che supera ogni aspettativa
Le ville storiche di Verbania rappresentano molto più di semplici giardini: sono laboratori di biodiversità, musei botanici viventi, testimonianze di passioni umane che continuano a ispirare e emozionare. Villa Taranto con i suoi primati scientifici mondiali, Villa San Remigio con la sua poetica dei “giardini dell’anima”, Villa Giulia con la sua eleganza neoclassica: ogni location racconta una storia diversa ma complementare.
Oltre 25.000 varietà botaniche concentrate in pochi chilometri, 150 anni di tradizione orticola, collaborazioni scientifiche internazionali e una posizione geografica privilegiata rendono questo territorio unico al mondo. La continua evoluzione stagionale, dall’esplosione primaverile dei tulipani ai colori autunnali degli aceri giapponesi, garantisce che ogni visita sia un’esperienza nuova e irripetibile.
Per il viaggiatore moderno che cerca autenticità, bellezza e significato, le ville storiche del Lago Maggiore offrono tutto questo e molto di più: la possibilità di camminare nelle orme di D’Annunzio e Boccioni, di ammirare piante uniche al mondo, di respirare profumi che arrivano da tutti i continenti, di comprendere come passione umana e natura possano creare insieme capolavori destinati all’eternità.
La prossima volta che vi troverete davanti alla Victoria cruziana di Villa Taranto o passeggerete nel Giardino della Gioia di Villa San Remigio, ricordatevi che state vivendo un privilegio: l’accesso a uno dei tesori botanici più straordinari che l’umanità abbia mai creato, dove ogni passo è un viaggio attraverso continenti, stagioni e storie che continuano a scrivere nuovi capitoli di bellezza.
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